Arper: design italiano per arredi e sedute ufficio senza tempo
Arper è un punto di riferimento mondiale nel design italiano, noto per i suoi arredi design, poltrone e sedute e divani lounge. La domanda vera è: quanto costa quella sedia €80 nell'arco di 15 anni? Arper progetta prodotti con aspettativa di vita certificata di 15 anni (dichiarata nelle EPD - Environmental Product Declarations verificate da enti terzi). La sedia Amazon dura 18-24 mesi prima che il tessuto si sfili, le gambe si allentino, e l'imbottitura si appiattisca. In 15 anni sostituirai quella sedia 6-7 volte, spendendo €480-€560, generando rifiuti non riciclabili, e sopportando il disagio di sedie che peggiorano progressivamente. Il "made in Italy" è abusato fino alla nausea—ogni brand appicca un'etichetta tricolore su prodotti assemblati ovunque. Arper è diverso: design, ingegnerizzazione, prototipazione, produzione, e quality control avvengono a Monastier di Treviso, Veneto. Ma la vera differenza non è geografica—è filosofica. Domanda legittima—il 90% dei brand oggi dichiara "sostenibilità" senza sostanza verificabile. Arper ha scelto l'approccio opposto: trasparenza radicale basata su dati certificati da enti terzi indipendenti. Vediamo i fatti: Arper non vende "sedie per ufficio"—offre sistemi di sedute che abitano spazi in modi diversi. La scelta dipende da come vuoi che le persone si sentano e si comportino in quello spazio: Questa è pura magia ingegneristica mascherata da semplicità estetica. Quando guardi una Catifa bicolore—diciamo sedile bianco con schienale grigio—la tua reazione istintiva è "ok, hanno verniciato due colori". Sbagliato. Quella scocca è stampata a iniezione in unico processo con due colori di polipropilene fusi simultaneamente nella stessa cavità dello stampo. Zero verniciatura post-produzione, zero giunto visibile tra colori, zero possibilità che vernice si scrostici con l'uso. Arper offre 40+ colori tra polipropilene, tessuti e finiture metalliche. Paralisi da scelta garantita. Ecco il metodo professionale semplificato per scegliere senza errori catastrofici: Polipropilene Arper non è plastica economica—è tecnopolimero ingegnerizzato con additivi UV-stabilizzanti, pigmenti in massa (non superficiali), e formulazione proprietaria. Con cura corretta, colore e integrità strutturale durano decenni. Con negligenza, degradano in 5 anni. Ecco cosa fare:
Con uno stile che combina eleganza, funzionalità e sostenibilità, Arper trasforma ogni spazio in un ambiente raffinato e accogliente.
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Perché scegliere Arper?
- Design innovativo: linee essenziali e materiali pregiati.
- Sostenibilità: processi produttivi attenti all’ambiente.
- Versatilità: adatto a contesti professionali e domestici.
Dove acquistare prodotti Arper in Italia?
La Mercanti è dealer partner autorizzato Arper, con showroom e competenza in consulenza progettuale, configurazione su misura, forniture ufficio e contract e servizio post-vendita. Contattaci per preventivi personalizzati, campionature materiali e supporto architetti/designer.
Domande Frequenti su Arper
Perché una sedia Catifa costa €400 quando posso comprarne una "simile" per €80 su Amazon?
Una Catifa 46 costa €380-€480 secondo configurazione. Dopo 15 anni di uso quotidiano, la scocca in polipropilene mantiene forma e colore (resistenza UV certificata), le gambe in alluminio non si deformano, il meccanismo sincronizzato funziona come il primo giorno. Quando finalmente decidi di cambiarla—non perché rotta, ma perché vuoi un nuovo look—il 99% dei materiali è riciclabile: polipropilene va in fonderia per nuove scocche, alluminio rifuso per nuovi componenti metallici. Zero landfill.
Il costo reale Catifa su 15 anni: €380 ÷ 15 = €25,30/anno. La sedia Amazon: €80 × 7 sostituzioni ÷ 15 = €37/anno + costo ambientale impossibile da quantificare. Arper non costa di più—costa di meno, se calcoli onestamente. E questo senza considerare che sedere su una Catifa designed by Lievore Altherr Molina significa avere in casa un pezzo che sta nelle collezioni permanenti di musei di design—mentre la sedia Amazon è anonima commodity che nessuno ricorderà tra 6 mesi.Cosa significa davvero "design italiano" nel caso Arper—e perché dovrebbe importarmi?
Il design italiano nasce da una tradizione che considera gli oggetti quotidiani degni della stessa attenzione estetica di un'opera d'arte. Quando Lievore Altherr Molina progettano Saya (Red Dot: Best of the Best 2013, ADI Design Index 2013), non stanno "disegnando una sedia"—stanno scolpendo legno multistrato curvato per creare "un invito, un gesto, un abbraccio". Leggete le loro parole: "Volevamo creare un oggetto che fosse leggero, ma allo stesso tempo morbido e sensuale, che tutti avrebbero voluto toccare, come un ciottolo levigato dal mare."
Questo approccio—dove forma segue funzione ma anche emozione, memoria, desiderio—è la differenza tra arredo e design. Una sedia Arper comunica prima ancora che tu ci ti sieda: linee pulite suggeriscono ordine mentale, colori vibranti iniettano energia negli spazi grigi, curve organiche invitano il corpo a rilassarsi. Gli spazi contract che scelgono Arper (Google, Spotify, università internazionali, aeroporti) non stanno comprando "sedie"—stanno curando l'esperienza umana di chi abiterà quegli spazi.
Ecco perché importa: passi 8-10 ore al giorno seduto. Quel tempo può essere neutro (sedia funziona, fine), o può essere arricchito da oggetti che elevano la qualità del tuo ambiente visivo, tattile, emotivo. Arper crede che meriti la seconda opzione—anche se costa €200 in più. Quella differenza è il valore che dai alla tua vita quotidiana.Arper è davvero sostenibile o è l'ennesimo greenwashing mascherato da certificazioni?
EPD di Processo (2019): Arper è stata la prima azienda di design italiana e seconda in Europa ad ottenere certificazione EPD di Processo dalla Swedish Environmental Management Council. Questo non è badge autocelebrativo—significa che enti esterni hanno verificato che Arper può autonomamente redigere Life Cycle Assessment (LCA) per ogni prodotto, tracciando materie prime, energia, acqua, emissioni CO2 dalla culla alla tomba. Le EPD pubblicate per Catifa 46, Catifa 53, Duna 02, Babar, Juno sono documenti tecnici di 30-40 pagine scaricabili liberamente—nessun brand greenwashing pubblica dati così granulari perché svelerebbe l'inganno.
Riciclabilità 99%: Dichiarazione verificata EPD per Catifa 46—a fine vita, polipropilene (scocca), alluminio (gambe), acciaio (meccanismi) sono separabili e riciclabili industrialmente. Il residuo 1% sono componenti minimali non riciclabili con tecnologie attuali (es. alcuni adesivi). Comparato con media settore mobili 30-40% riciclabilità (legno+tessuto+schiume+colle miste = rifiuto indifferenziato), Arper è 2,5× superiore.
Contenuto riciclato: Alcune versioni Catifa utilizzano fino a 99% polipropilene riciclato post-consumo—letteralmente vecchie sedie Arper macinate e rifuse in nuove scocche. Questo closed-loop è raro nel design italiano tradizionalmente legato a materiali vergini per "purezza estetica".
Carbon Footprint mapping: Arper ha calcolato che 73% emissioni CO2 provengono da supply chain (fornitori componenti) e trasporti. Risposta: investimento su 32 fornitori strategici entro 100 km da stabilimento, formazione su sostenibilità, consulenza per ottenere rating ESG, creazione "distretto Arper" dove sostenibilità è condivisa lungo filiera—non solo Arper si certifica, ma eleva standard di tutto l'ecosistema industriale locale.
Certificazioni stack: ISO 14001 (gestione ambientale dal 2006), FSC/PEFC (legno da foreste certificate), Greenguard Gold (emissioni VOC indoor—28 collezioni certificate), GECA Australia (tra le più rigide certificazioni sostenibilità globali), LEED credits (prodotti qualificati per green building).
Questo è l'opposto del greenwashing—è accountability pubblica verificabile. Se Arper mentisse, gli enti certificatori perderebbero reputazione e enti competitor li smaschererebbero immediatamente. La sostenibilità Arper è costosa da ottenere (investimenti R&D, audit annuali, supply chain management) ma crea valore reale: architetti che progettano edifici LEED Gold possono specificare Arper con documentazione completa, aziende con policy ESG trovano fornitore già compliant, consumatori finali comprano con coscienza pulita supportata da dati—non vaghe promesse marketing.Quale collezione Arper scegliere per un ufficio moderno, una sala d'attesa, o uno spazio coworking?
Per uffici operativi dove design conta quanto ergonomia: Kinesit è la seduta operativa progettata da Lievore Altherr Molina con estetica che "trascende il puramente funzionale" (citazione giuria Innovationspreis Architektur+Office che le ha assegnato il premio). Meccanismo sincronizzato autopesante nascosto sotto sedile—zero leve a vista, linee pulite. Supporto lombare integrato nello schienale senza aumentare spessore. Schienale tre altezze (basso/medio/alto) per adattarsi da impiegato a manager senza cambiare collezione. Se vuoi un ufficio che sembri set fotografico Kinfolk ma con ergonomia DIN certificata, Kinesit è la risposta.
Per sale riunioni dove servono sedie impilabili ma non sembri un call center: Catifa 46 (sorella minore di Catifa 53) con base slitta o quattro gambe impilabili. Scocca polipropilene colorata o bicolore (brevetto Arper—due colori iniettati simultaneamente nella stessa scocca, non verniciatura post-produzione). Peso 4,2 kg = facile spostare/impilare, ma presenza visiva importante. Disponibile rivestita tessuto/pelle per upgrade premium senza perdere impilabilità. Google, Spotify, WeWork usano Catifa in sale meeting proprio perché comunica "siamo seri ma non noiosi".
Per reception e attese dove prima impressione è critica: Saari lounge—sistema divani/poltrone/panche designed by Lievore Altherr Molina con forme plastiche morbide, cuciture a vista decorative, gambe impiallacciate o metalliche. È sintesi tra gusto classico (forme avvolgenti rassicuranti) e contemporaneo (proporzioni slanciate, colori vibranti opzionali). Perfetta per studi professionali (notai, commercialisti, medici) che vogliono comunicare "ci prendiamo cura di te" senza cadere nel corporate freddo o nel vintage polveroso.
Per spazi coworking/café dove l'atmosfera è il prodotto: Saya in legno multistrato curvato colorato—rosso, ocra, teak, bianco, nero. È sedia-scultura: silhouette che "ricorda un piccolo animale con quattro zampe e un collo curvo" (parole dei designer). Vincitrice Red Dot Best of the Best, selezionata ADI Design Index. Funziona benissimo da sola come statement piece, o in gruppo cromatico come installazione ritmica. Se il tuo spazio deve finire su Instagram, Saya è content garantito.
Per contract budget-conscious senza compromettere identità design: Leaf—struttura tondini acciaio verniciato, disponibile bianco/verde/moka, impilabile, resistentissima. È sedia che sparisce visivamente (leggerezza visiva estrema) ma supporta robusto utilizzo contract. Tavoli Leaf coordinati creano sistema coerente. Perfect per mense aziendali, università, biblioteche dove devi arredare 200+ postazioni mantenendo estetica elevata senza spendere €100K.
Strategia combinata tipica: Reception: Saari divano 2 posti + 2 poltrone (€4.500-€6.000). Sale riunioni: 20 Catifa 46 impilabili (€7.600-€9.600). Operativi: 50 Kinesit (€20.000-€27.500). Lounge/break: 12 Saya colorate (€4.200-€5.400). Totale €36.300-€48.500 per ufficio 50 persone completamente arredato con design coerente Arper che sarà ancora contemporaneo tra 10 anni—mentre competitor fast-furniture sembreranno datati già tra 24 mesi.Come funziona il polipropilene bicolore brevettato Arper e perché nessun altro lo fa?
Perché è così difficile: Stampaggio a iniezione tradizionale inietta materiale fuso (polipropilene liquefatto a 220°C) in stampo metallico. Quando materiale si raffredda e solidifica, estrai pezzo finito. Semplice. Stampaggio bicolore richiede stampo con due cavità separate, due iniettori indipendenti che sparano colori diversi in precisione millimetrica, e—parte critica—i due flussi di polipropilene devono fondersi perfettamente lungo linea di divisione creando legame molecolare senza discontinuità visibile o strutturale. Troppo caldo = i colori si mischiano creando sfumatura imbrunita. Troppo freddo = non si fondono e scocca si spezza lungo giunzione.
Arper ha impiegato anni di R&D per perfezionare parametri: temperatura esatta di iniezione, pressione, velocità flusso, geometria stampi, formulazione polipropilene con additivi che favoriscono fusione interfacciale. Risultato: scocche bicolore con transizione colore netta come lama di coltello, resistenza strutturale identica a monocromatiche, durata 15+ anni senza sbiadimento o separazione.
Vantaggio estetico: Design bicolore crea profondità visiva che monocromatico non può ottenere. Esterno scocca colore scuro (nasconde usura), interno chiaro (amplifica luce riflessa). O viceversa per effetti opposti. O contrasti cromatici audaci (arancione/viola) per spazi giovani. Possibilità infinite senza inventory nightmare—Arper produce on-demand combinazioni colore richieste dal cliente, non deve stoccare 47 SKU pre-verniciati.
Perché competitor non replicano: Brevetto Arper (scadenze variabili per mercati) + investimento stampi (€200K-€400K per singolo modello) + curva apprendimento processo (fallimenti iniziali costano caro in materiale e tempo macchina) + volumi produttivi minimi per ammortizzare complessità (sotto 5.000 pezzi/anno non è economico). Brands mass-market cinesi vendono troppo economico per giustificare investimento. Brands luxury europei producono volumi bassi e preferiscono rivestimenti tessuto che giustificano prezzi premium. Arper occupa sweet spot: volumi sufficienti (100.000+ sedie/anno) per ammortizzare tecnologia, posizionamento medio-alto che valorizza innovazione, identità design dove bicolore diventa signature estetica riconoscibile.
Quando specifichi Catifa bicolore, non stai comprando "sedia colorata"—stai comprando 15+ anni di R&D ingegneristico tradotto in oggetto che sembra semplice ma è tecnicamente sofisticatissimo. È il tipo di innovazione che il design italiano fa meglio: nascondere complessità tecnica dietro apparente semplicità formale.Guide Pratiche
Come creare una color palette Arper per il tuo spazio senza sembrare un asilo nido (guida per non-designer)
Step 1 - Identifica i colori dominanti già presenti nello spazio: Pavimento (grigio chiaro? legno miele? resina scura?), pareti (bianco sporco? grigio medio? colore accento?), arredi fissi (scrivanie bianche? legno naturale? laminato nero?). Scatta foto dello spazio vuoto con buona luce naturale—colori su schermo smartphone sono più accurati di memoria visiva.
Step 2 - Scegli strategia cromatica (una sola, non tre insieme):
Strategia A - Monocromatico raffinato: Un solo colore in tre varianti tonali. Esempio: spazio con pareti grigio chiaro + pavimento grigio medio → Catifa grigio chiaro (sedute operative), grigio medio (sale riunioni), grigio scuro (lounge). Risultato: eleganza sussurrata, coesione totale, zero rischio clash cromatici. Funziona per: studi legali, banche, spazi corporate conservativi.
Strategia B - Neutro + accento: 80% neutri (bianco/grigio/nero), 20% colore vibrante. Esempio: 40 Catifa bianche operative + 10 Saya rosse in lounge + 4 Catifa arancioni in phone booth. Colore diventa wayfinding ("ci vediamo nelle sedie rosse"). Funziona per: startup, agenzie creative, coworking.
Strategia C - Arcobaleno controllato: Palette multi-colore con logica. Esempio: spettro caldo (rosso/arancione/giallo) o freddo (blu/verde/turchese), mai mischiati. Oppure gradiente tonale (5 sfumature blu dal chiaro allo scuro). Funziona per: scuole, spazi bambini, brand con identity cromatica forte (es. Google).
Step 3 - Testa con campioni fisici (non schermo): Richiedi a La Mercanti campioni materiali Arper (polipropilene chips 5×5cm, tessuto swatches 10×10cm). Posiziona campioni nello spazio reale sotto luce effettiva (naturale + artificiale)—i colori cambiano drammaticamente secondo illuminazione. Grigio che sembra neutro in showroom può sembrare verdastro sotto LED freddi o rosato sotto LED caldi. Testa mattina/pomeriggio/sera se possibile.
Step 4 - Errori mortali da evitare:
Troppi colori: Più di 3-4 colori = caos visivo. Se pensi "vorrei rosso, blu, verde, giallo e viola", fermati. Respira. Scegli due, massimo tre.
Saturazione troppo alta ovunque: 100 sedie rosso Ferrari in open space = aggressione visiva, affaticamento oculare, impossibilità concentrazione. Colori vibranti vanno dosati come spezie—accenti, non piatto principale.
Ignorare undertones: Grigio con undertone caldo (leggermente beige) clash con grigio undertone freddo (leggermente blu). Bianco avorio clash con bianco ottico. Testa undertones mettendo campioni uno accanto all'altro—se uno sembra "sporco" rispetto all'altro, undertones sono incompatibili.
Matching perfetto ossessivo: Non serve che sedie matchino esattamente parete—meglio contrasto delicato che camouflage totale. Sedia bianca su parete bianca sparisce—aggiungi interesse con grigio chiarissimo o bianco caldo.
Step 5 - Formula infallibile se sei completamente bloccato: 70% bianco Arper + 20% grigio medio + 10% legno naturale (gambe impiallacciate Saya o Norma). Questa combinazione è letteralmente impossibile sbagliare—funziona in qualsiasi spazio, qualsiasi stile, qualsiasi luce. È "default mode" che architetti usano quando cliente non sa decidersi, e sembra intenzionale-sofisticato piuttosto che indeciso-codardo.
Pro tip per architetti: Presenta a cliente 3 scenari: conservativo (neutri totali), bilanciato (neutri + accento), audace (multi-colore controllato). Rendering fotorealistici per ogni scenario. Cliente sceglie comfort level e tu hai già pre-validato opzioni—zero sorprese spiacevoli post-installazione.Come prendersi cura del polipropilene colorato Arper per mantenerlo nuovo per 15 anni (non è plastica IKEA)
Pulizia quotidiana (per sedute ad alta rotazione - reception, coworking): Panno microfibra umido + acqua. Basta. Rimuove polvere, impronte digitali, schizzi caffè freschi. Asciuga con panno asciutto per evitare aloni calcarei se acqua è dura. Tempo: 20 secondi/sedia. Questa routine semplice previene 80% accumulo sporco che poi richiede cleaning aggressivo.
Pulizia settimanale (per uffici normali): Acqua tiepida + goccia sapone piatti neutro (tipo Fairy, Mastro Lindo). Panno morbido, strofina delicatamente, risciacqua con panno umido pulito, asciuga. Non usare: candeggina (degrada polimero), alcool (opacizza superficie), acetone (scioglie letteralmente plastica), abrasivi in polvere (graffiano). Se qualcuno in ufficio pulisce sedie con Lysoform spray alcoolico quotidianamente, tra 2 anni superfici saranno opache-biancastre irreversibilmente.
Macchie ostinate (pennarello, inchiostro, smalto unghie): Alcool isopropilico 70% su cotton fioc—tampona macchia senza strofinare, risciacqua subito con acqua, asciuga. L'alcool funziona perché scioglie inchiostri, ma usato localizzatamente e risciacquato immediatamente non danneggia polipropilene. Non lasciare alcool su superficie >10 secondi.
Protezione UV (sedie vicino finestre): Polipropilene Arper contiene UV-stabilizzatori ma esposizione solare diretta 8 ore/giorno per anni fa comunque sbiadire colori scuri (nero diventa grigio antracite, rosso vira arancione). Soluzione: pellicole UV su finestre (bloccano 99% UV mantenendo trasparenza), tende durante ore sole picco, o rotazione sedie ogni 6-12 mesi (quelle vicino finestra vanno in area interna e viceversa—equalizza esposizione).
Graffi superficiali: Polipropilene Arper ha colore in massa (pigmento omogeneamente distribuito in tutto spessore), quindi graffi non rivelano colore diverso sotto. Graffi leggeri sono quasi invisibili. Graffi profondi: impossibile riparare perfettamente, ma marker permanente colore-matching camuffa (Amazon vende set 80 colori Sharpie per €25—trova match cromatico più vicino, colora graffio, lascia asciugare, sigilla con goccia cera incolore). Non sarà invisibile ma molto meno evidente.
Restauro superfici opacizzate: Se polipropilene è diventato opaco per anni di pulizie sbagliate, prova: pasta polish auto (tipo Meguiar's Ultimate Polish)—applica strato sottile con panno microfibra, lucida con movimenti circolari leggeri, rimuovi residuo con panno pulito. Polish riempie micro-graffi e riporta brillantezza. Funziona solo su opacizzazione superficiale—se polimero è degradato strutturalmente (esposto sole troppo tempo), impossibile recuperare.
Storage invernale (per sedie outdoor o sezonali): Pulisci completamente, asciuga, impila (se impilabili), copri con telo plastica traspirante (non telo impermeabile non-traspirante—condensa intrappolata = muffa su superfici). Stocca indoor se possibile, o almeno sotto tettoia. Polipropilene sopporta gelo (-30°C) senza problemi, ma cicli gelo-disgelo con acqua intrappolata in giunti metallici possono ossidare acciaio.
Segnali che è tempo sostituire (dopo 15-20 anni uso intensivo): Colore sbiadito uniformemente (accettabile, può piacere come patina), struttura opaca-gessosa non recuperabile con polish (polimero degradato UV), piccole crepe ragnatela su superfici molto sollecitate (degrado strutturale—raro, ma possibile in ambienti estremi come verande esposte anni), meccanismi metallici ossidati oltre riparazione. A quel punto: ricicla correttamente (porta a Arper o isola ecologica con codice plastica PP #5), e compra nuove—congratulazioni, hai estratto 15-20 anni di servizio da singolo acquisto.
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